Gruppo di continuità: cos’è, a cosa serve, acquisto e noleggio
Un’azienda nel pieno della sua attività impiega computer che elaborano dati, macchinari che producono, telefoni che squillano. Un sistema perfetto che funziona grazie a un elemento tanto scontato quanto essenziale: la corrente elettrica. Poi, all’improvviso, accade che un blackout spegne la produttività e, spesso, crea danni seri.
I dati non salvati svaniscono, i server si arrestano in modo brusco mettendo a rischio i file e le linee produttive si bloccano. In questi momenti, avere un piano alternativo è una vera e propria necessità. Questo piano B ha un nome preciso: gruppo di continuità o UPS (sigla che in inglese indica Uninterruptible Power Supply), una protezione efficace per i dispositivi elettronici più importanti.
Che cos’è un gruppo di continuità
Un gruppo di continuità è un dispositivo che si posiziona tra la presa di corrente e le apparecchiature da proteggere, come computer, server o macchinari specifici. Al suo interno si trova una batteria capiente. L’obiettivo è semplice: se la corrente della rete elettrica subisce sbalzi o salta del tutto, il gruppo di continuità interviene immediatamente.
Si accorge, quindi, dell’anomalia e inizia a fornire l’energia stabile della sua batteria ai dispositivi collegati. Naturalmente, bisogna fare attenzione a non confonderlo con una normale ciabatta multipresa: quest’ultima, al massimo, può proteggere da un picco di corrente. L’UPS, invece, fa in modo che il lavoro non si interrompa mai di colpo, dando tutto il tempo per salvare i file e spegnere i sistemi correttamente o per far partire un generatore.
La funzione dei sistemi UPS in ambito professionale
A cosa serve davvero, quindi, un sistema del genere in un’azienda? Avere a disposizione un UPS vuol dire non fermarsi e non perdere soldi. In uno stabilimento produttivo, un arresto improvviso può danneggiare macchinari costosi e compromettere interi lotti di merce. Si pensi poi agli studi medici o ai laboratori di analisi, dove strumenti molto delicati devono funzionare senza sosta.
Per questo motivo, per tante realtà, l’acquisto o il noleggio gruppi di continuità rappresentano delle mosse intelligenti per assicurarsi la massima tranquillità.
Scegliere la soluzione giusta: acquisto o noleggio?
La domanda, quando si deve valutare l’azione da compiere, sorge spontanea: per la propria azienda, è meglio acquistare un gruppo di continuità o prenderlo a noleggio? Entrambe le strade hanno i loro vantaggi.
Con l’acquisto, l’UPS diventa un bene di proprietà dell’azienda. Si ha il controllo totale, ma anche la responsabilità di tutta la gestione. È una scelta sensata per chi ha bisogni stabili nel tempo.
Il noleggio, d’altra parte, è maggiormente simile a un servizio tutto compreso. Si paga una quota fissa e non ci si deve preoccupare di altro. Di solito, la manutenzione, l’assistenza in caso di guasti e persino l’aggiornamento a modelli più nuovi sono a carico del fornitore. Questa formula è ottima perché non richiede un grosso investimento iniziale e permette di adattare il servizio alle proprie necessità che cambiano nel tempo. È la via preferita da chi vuole costi certi e non vuole preoccupazioni.
Come scegliere un gruppo di continuità efficiente
Scegliere il modello giusto richiede una certa attenzione. Prima di tutto, bisogna capire di quanta potenza si ha bisogno. Si fa un semplice calcolo sommando il consumo di tutti i dispositivi da collegare all’UPS, tenendosi un po’ di margine per il futuro. Poi, si deve decidere l’autonomia, cioè per quanto tempo l’UPS deve resistere senza corrente.
Bastano pochi minuti per salvare il lavoro e spegnere tutto con calma, o serve più tempo, magari in attesa che si attivi un generatore? Infine, è bene informarsi sulla scalabilità, ovvero sulla possibilità di espandere il sistema se l’azienda cresce, e sulla qualità dell’assistenza tecnica offerta.
Avere un supporto rapido ed efficiente, specialmente quando si sceglie il noleggio, è un elemento che fa davvero la differenza per essere tranquilli.