NIC: cos’è e in cosa consiste il registro dei domini .it

Sarà sicuramete capitato a chiunque chiedersi, perlomeno una vola, come funzionano e come vengono assegnati i domini dei siti web presenti in rete.

Dato che Internet è di pubblico dominio, esistono degli organi internazionali che si occupano della sua regolamentazione e quindi, fra le pratiche, anche dell’assegnazione degli indirizzi IP, dei nomi e della corretta registrazione degli elenchi degli stessi.

In Italia, l’organo preposto a questo compito è il NIC.

Cos’è il NIC?

Il NIC è propriamente il registro dei domini .it; difatti si tratta di una sorta di anagrafe all’interno della quale sono contenuti tutti i siti che hanno un domino .it, liberamente consultabile all’indirizzo www.nic.it.

Il Registro NIC si occupa quindi di radunare e di registrare tutti i siti internet che vengono aperti in Italia, o comunque sotto questo dominio, ed in secondo luogo assegna l’indirizzo IP numerico agli stessi.

Su richiesta dell’utente, assieme all’indirizzo numerico viene assegnato anche un nome attraverso il quale un sito internet viene identificato in maniera univoca, altrimenti risulterebbe estremamente difficile ricordare o ritrovare una pagina tra i risultati di ricerca.

Sempre attraverso il NIC, un utente può avanzare richiesta per la cancellazione di un sito con il dominio .it, presentando apposita istanza e relativa motivazione.

Il NIC funziona come ogni altro Registro: l’associazione fra nome ed indirizzo numerico è registrato in un archivio col nome di DBNA (database names assigned, ovvero database dei nomi assegnati), al quale tutti i computer connessi sulla rete internet accedono prima di raggiungere un dominio contrassegnato come .it.

Invece, il servizio di rimando al database e quindi alla pagina interessata dall’utente finale prende il nome di DNS (Domain Name System) e sulla base di questo funziona il world wide web.

Tuttavia, la parte sommersa del web (deep web, conosciuto anche come dark web) e tutti gli indirizzi che lo compongono non sono registrati all’interno del NIC o in altri registri italiani, ma spesso in database clandestini o illegali, raggiungibili in altri modi e mediante diverse forme della tecnologia DNS.

In merito ai domini internet invece, questi si estendono su tre livelli: i primi fanno riferimenti a paesi, nazioni o delimitate aree geografiche e sono gestite da organi come il Registro NIC (sono ad esempio .de, .it, .uk, ecc.).

Esistono poi delle estensioni con carattere generico, comunemente indicato con gTLD, che significa generic top level domain (che sono i .net, .com, .org e così via).

I domini gTLD non sono regolamentati da istituti locali ma da aziende accreditate ad ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) e ad altre aziende che rivendono il compito e i servizi a terzi.

Storia del NIC

Il NIC nasce in Italia nel 1987, quindi nello stesso anno della diffusione su scala mondiale della rete internet.

Il web di per sè esisteva già da diversi anni, ma era una rete limitata solo ad alcuni istituti specialistici (fra i quali l’università di Oxford) alla quale si accedeva in genere per lo scambio di informazioni.

La rete Internet, prima della sua diffusione, era quindi un valido strumento di lavoro che metteva a disposizione su database virtuali documentazioni e dati in determinati ambiti di ricerca per aumentare le potenzialità e la velocità di lavoro dei gruppi di ricerca in comunicazione fra il continente europeo e quello americano.

Una volta appurata però la potenzialità di internet, grazie allo sviluppo tecnologico, questo venne messo per così dire in circolazione, cioè divenne di pubblico dominio solo nel 1987, in seguito a una lunga preparazione per la regolamentazione da parte dei primi governi che l’hanno adottato.

Internet è oggi regolamentato dalla ICANN (Internet coroporation for Assigned Names and Numbers).

Insieme alla diffusione della rete nel 1987 venne inoltre creata la IANA (Internet Assigned Numbers Authority), ossia un collegio internazionale che assegna la gestione dei domini ad organi nazionali.

In Italia, la gestione del dominio .it venne assegnato al CNR (Il Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Pisa).

Nella nostra nazione all’epoca venne scelto il CNR in virtù delle avanzate competenze tecniche e scientifiche dei suoi ricercatori, oltre ad essere uno dei primi istituti che ha adottato l’allora avanzata tecnologia IP, utilizzata tutt’oggi.

Il Registro, o il NIC che si voglia dire, oggi ha sede nell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR.

Come funziona il NIC?

Il NIC non registra direttamente i domini per gli utenti finali, infatti esso si occupa solo di inserirli nel Registro e di assegnargli un nome.

I servizi vengono invece offerti da un Register, ossia un ente terzo (aziende, ad esempio, come Serverplan) che tramite un regolare contratto con il NIC forniscono i domini .it, successivamente registrati all’interno di quest’ultimo.

Il Registrar, dal canto suo, guadagna una percentuale di denaro offrendo servizi di ogni fascia di livello e prezzo.

I servizi possono essere la semplice registrazione del dominio, ma anche fornire connettività Internet, servizi specialistici e così via.

Infine, ogni Registrar stabilisce i costi di registrazione e di mantenimento del dominio.

Dal punto di vista organizzativo, attualmente il NIC è guidato dal direttore dello IIT dal Responsabile di Registro.

Le due figure lavorano con l’appoggio del comitato di gestione di NIC.it e col comitato di indirizzo.

In breve, il Comitato di Gestione svolge diverse pratiche allo scopo di supportare l’organo di decisione.

Funzioni come la gestione del personale (valutare nuovi collaboratori, corsi di formazione e così via), gestione economica e finanziaria (esaminare i bilanci e i conti consuntivi) e gestione organizzativa (aggiornarne il piano di lavoro annuale, esprimere un parere sull’organizzazione di eventi e quant’altro).

Il Comitato di Indirizzo è invece un organo consultivo che esprime pareri con la finalità di migliorare il funzionamento del registro.

I rappresentanti del Comitato di Indirizzo sono eletti ogni due anni tramite un sistema di votazione elettronico.